Dec 16, 2014

Il diluvio greco

La razza umana fu distrutta secondo la mitologia greca da un grande diluvio. Solo una coppia si salvò, Deucalione e Pirra che presero terra sul monte Parnaso dove, da li, gettarono le ossa della madre dietro le spalle. Zeus che era stato l'artefice della distruzione umana, pentito del suo gesto fece risorgere dalle pietre la nuova razza degli uomini. Max Müller nel 1890 affermava "cosa potrebbe essere più ridicolo di questo racconto mitologico sulla creazione?". Su queste orme il filosofo tedesco Ernst Cassirer ne "Il mito dello stato" del 1950 elabora la sua teoria sul mito. La mitologia, e si presume che il concetto possa essere esteso  sia alle culture occidentali che asiatiche, è una malattia che comincia nel campo del linguaggio e si diffonde come una infezione su tutto il corpo. Secondo Cassirer il linguaggio è al contempo una scuola di saggezza e una scuola di follia. Il mito rivela questo aspetto di una ombra scura gettata dal linguaggio sul mondo del pensiero. Il mito nasce dalle confusione tra due termini omonimi: la incomprensibilità e la irrazionalità del mito nasce dalla ambiguità-molteplicità di significati dati dagli uomini primitivi agli inizi del loro linguaggio. Durante il periodo antico la maggior parte degli oggetti aveva più di un sinonimo che dettero origine agli omonimi dove diversi nomi esprimono qualità diverse. Per esempio i 50 nomi per il sole erano le diverse 50 qualità. Questo punto vulnerabile del linguaggio è alle origini storiche del mito. La inspiegabilità dei racconti mitologici con Dei, eroi, battaglie, viaggi celesti mai visti né concepibili da mente umana è all'origine della follia del mito. Tutto il mito in blocco è relegato al ruolo di favola per bambini. Una grande illusione, un inganno della mente e del linguaggio primitivo. La teoria di Cassirer dal 1950 si è diffusa a macchia d'olio nel continente occidentale ed è alla base di una serie di scontri tra la cultura "ufficiale" e la cultura liberale definitaanche "eretica". La mitologia non è appannaggio della cultura greco-romana anzi ha le stesse similitudini che si risnontrano nelle popolazioni e religioni di tutti i continenti. Come è possibile che un vento impetuoso di follia abbia flagellato  gli uomini primitivi inducendoli a generare storie immaginarie ed irrazionali con matrici comuni? Possibile che sia tutta un'invenzione il diluvio universale che devastò tutto il mondo circa 12.000 anni prima di Cristo?  Possibile che la civiltà sia passata in poche migliaia di anni dal neolitico alla epoca attuale senza un passaggio attraverso altre civiltà antecedenti? Possibile che i miliardi di anni trascorsi dalla formazione della terra non abbiano lasciato altro che fossili di dinosauri senza residui di una civiltà organizzata? Il "fattore tempo" da quando hanno inventato il motore a vapore è diventato obsoleto. L'uomo che prima camminava "lento pede" ora è assetato di correre e la sua vita è una continua ricerca di fare, costruire e distruggere. 12000 anni solo una goccia di acqua del mare e postulare che la vita di oggi si sia sviluppata solo in questo minimo lasso di tempo, vuole dire avere una visione limitata della realtà. Se la logica e il raziocinio sono elementi fondanti la società civile, le storie della mitologia non possono essere relegate alla follia ed alla irrazionalità.
Il carro volante che solcava i cieli avvolto in una nube di fuoco e fumo è una realtà per tutti quelli che a Cap Canaveral guardano la partenza della navetta spaziale ed facile supporre che chi ha scritto la mitologia sulle tavolette di argilla o sulle stele di pietra o nei papiri o nelle antiche scritture sacre sia stato testimone dei fatti raccontati ed abbia usato il linguaggio della sua epoca per descrivere quello che non era conosciuto. Ciò che l'antico abitante aveva effettivamente visto  era avvenuto. Non è stata l'ambiguità ad aver creato la mitologia ma il linguaggio primitivo che essendo stato travolto dal tempo è incomprensibile a tutti coloro che lo vogliono uniformare al pensiero del loro momento. Il mito va letto ed interpretato spogliandosi di tutte le gabbie in cui è rinchiusa la mente. I paraocchi messi alla cultura occidentale alla ricerca, e dispiace dirlo il filosofo tedesco ne è l'ideologo, sono deleteri perché impediscono di avere una visione universale del passato. Il mondo non è stato creato il 23 ottobre 4004 a.C come stbilì il vescovo anglicano nel 1624, ma al tempo stesso non si può affermare che la mitologia non si fonda su fatti reali accaduti in tempi passati. Una minoranza di liberi pensatori studiano gli antichi testi e i reperti archeologici con una visione libera dal raziocinio moderno postulato da Cassirer. Non importa se la massa della gente ha fede in questa teoria che ha origine nel pensiero greco, importante è dubitare di verità troppo semplici e confinate alla solo cultura occidentale. Potrebbe succedere che un domani si scopra e si dimostri che la storia della civiltà umana come ci viene propagandata è frutto di un malinteso è una errata interpretazione +o- malevole.
25/11/2014 il mito dello stato Cassirer Ernest longanesi 1950, libro della biblioteca di mio padre Giovanni Bindi che ne condivide il pensiero in quanto nato nel 1910.

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