Nov 9, 2013

Intelligenza e Stupidità: la famiglia eterea delle seghe mentali

Che cosa è l'Intelligenza e che cosa è la Stupidità? Sui dizionari le parole intelligenza e stupidità portano a queste scoperte: "intelligente è colui che ha grande intelligenza", "stupido è colui che ha scarsa intelligenza".
La parola "stupidità" non è presa in considerazione né dallo Zingarelli né dall'Oli-Devoto: questo è un elemento alquanto significativo.
Il cervello è una sostanza molliccia rinchiusa nella scatola cranica in tutti gli uomini. Questa massarella pesa circa un chilo e mezzo ed è collegata con il mondo esterno attraverso gli organi di senso. Gli occhi, il naso, la bocca, la pelle e gli orecchi percepiscono gli stimoli e li trasformano in segnali elettrici. Questi segnali sono incanalati in condotte elettriche che arrivano alle diverse aree cerebrali. Nel buio più completo della scatola cranica gli stimoli elettrici sono trasformati dalle cellule nervose in suoni, immagini, odori, sensazioni e sapori. A questo punto il cervello elabora i pensieri che a loro volta si concretizzano in azioni e può essere definito come l'organo dell'intelletto, della ideazione e dei pensieri. L'intelligenza è però un'altra cosa, è una entità difficile da spiegare come e quanto la stupidità. E' certo che l'intelligenza non è il contrario della stupidità e per di più la assenza o la presenza della prima non identifica la seconda.  L'intelligenza e la stupidità sono due entità indipendenti e autonome che possono convivere nello stesso individuo e manifestarsi in base alle azioni compiute. Il cervello è un organo abbastanza studiato dai neuroscienziati, ma il funzionamento dell'intelletto è difficile da capire e molte teorie  moderne sono alquanto inconsistenti. L'intelligenza appartiene a quelle entità intangibili che l'uomo possiede e lo differenza dagli altri animali. Pensare che l'intelligenza sia frutto di un processo che ha portato l'uomo a essere l'ultima formazione della storia evolutiva dell'universo sembra una ipotesi alquanto miserabile. Lasciando certi esimi ricercatori a brancolare nel buio alla ricerca della sede dell'intelligenza all'interno del cervello, io appartengo a quelle persone che pensano che l'intelligenza sia la sorella della stupidità, anzi probabilmente l'intelligenza e la stupidità sono sorelle gemelle eterozigote e fanno parte di quella famiglia di entità eteree impalpabili come la coscienza e l'anima su cui gli uomini, fin dai tempi più antichi si cimentano in speculazioni dialettiche all'unico scopo di giocare alle SEGHE MENTALI.

Jul 27, 2013

Sitchin Il veggente del passato

Sitchin ha lasciato questo mondo nel 2010 dopo una vita passata a interpretare gli antichi segni lasciati sulla terra. I suoi ammiratori sono un numero incredibile e il successo dei suoi libri lo testimonia, ma i suoi denigratori ed oppositori sono di gran lunga più numerosi. Come per tutti coloro che posseggono il dono di interpretare i dati in modo originale ed innovativo, Sitchin ha sofferto l'amarezza causata dai detentori dell'establishment delle classi scientifiche come il prof. deSolla Price che lo salutò voltandogli le spalle o l'astronomo Krupp che asseriva un errore astronomico la interpretazione del sigillo numerico VA/243 con il sistema solare(starbyzero). Nel mio piccolo lavorando nel Policlinico di Siena ho convissuto con due eminenti professori dell'oncologia che non esitavano ad alterare i dati delle ricerche mediche pur di dimostrare nelle riviste accreditate le loro idee preconcette a danno dei malati. Questo modo di fare è universale nel mondo scientifico e in quello della fede che non ammettono la ricerca della verità, ma impongono le idee della élite dominante. Coloro che sollevano dubbi o presentano interpretazioni alternative sono screditati ed emarginati. La spiegazione di questo comportamento ha due motivazioni: 1) alcuni individui, come Sitchin, posseggono il bene di vedere oltre. Sitchin può essere definito un veggente del passato perché tutte le volte che analizzava qualcosa di inusuale cercava risposte alle domande difficili. Non solo le linee di Nasca. ma la stessa Bibbia sono interpretati in modo da aumentare la credibilità dei contenuti e la veridicità dei reperti o dei testi. 2) l'onestà intellettuale libera da pregiudizi è una eccezione e lo stesso Socrate bevve la cicuta piuttosto che uniformarsi all'idea dilagante qualunquista e dogmatica dei suoi concittadini. La storia si ripete con gli Annunaki, Dei che colonizzarono la terra 500 mila anni fa, caratterizzati, come gli umani, da sete di potere, litigiosità, bramosia e cattiveria. Sitchin con “l'ultima profezia” dice che niente è cambiato: l'intellettuale onesto deve basarsi unicamente sulle proprie forze. Coloro che lo stimano, sono affascinati dalla sua capacità sintetica ed elaborativa sulla interpretazione della attuale società'.

Sitchin era in grado di rivivere le esistenze pregresse e di vederle come al cinematografo. Una energia paranormale lo spingeva a muoversi tra le rovine archeologiche e a leggere i testi mitici e religiosi dell'antichità. Come tutti coloro che posseggono questo Dono, Sitchin è stato osteggiato dagli "emeriti scienziati", ma tra coloro che si trovano a scegliere tra una verità dogmatica qualunquista e una possibile verità alternativa, io preferisco l'insegnamento di Sitchin.

Jun 8, 2013

Strofa 276 Dhammapada

Il risvegliato ( il Buddha)
può solo indicare la via:
siamo noi a doverla percorrere.
Chi con saggezza riflette
e intraprende il sentiero
è libero dai ceppi di Mara (Satana).


Si potrebbe leggere la  strofa 276 Dhammapada con la mente occidentale.
Una volta che il Profeta Ti ha indicato la strada da seguire per vivere felice, solo la Tua volontà sarà l'artefice di un comportamento equilibrato per imboccare la strada giusta. Ogni azione,  anche la più insignificante, realizza l'attimo fuggente della vita e determina la buona o la cattiva sorte. Il passato e il futuro esistono solo nella mente, il presente è costruito momento per momento dalla volontà di esistere.
Colui che utilizza il libero arbitrio per affrontare i problemi della vita senza farsi condizionare dal mondo che lo circonda è un saggio. L'equilibrio mentale  permettere di seguire la via di mezzo lontano dagli errori e dalla sofferenza della vita. Le tentazioni offerte sotto forma di beni e piaceri effimeri sono del Diavolo o dei Cattivi. La malvagità che regna nel mondo è sempre in agguato e si manifesta sotto molteplici forme per soggiogare gli uomini. La libertà dell'individuo è l'unica difesa efficace, ma deve essere cercata dentro se stessi. Il migliore aiuto è quello che viene dal nostro profondo. Il raziocinio introspettivo e meditativo è il metodo che Ti permette di scegliere saggiamente la strada da percorrere.
Concludendo, il Buddha Ti dice che, se vuoi puoi essere felice devi essere l'artefice della tua vita, libero e senza condizionamenti esterni. Volere è potere

Jun 6, 2013

Le due Menti dell'Uomo

Il cervello è la sede del pensiero. Al cervello affluiscono gli stimoli sensoriali della vista, dell'udito, dell'olfatto, del gusto e del tatto. A partire dal 1800 lo studio filosofico della mente umana è stato affiancato dalla ricerca scientifica per individuare le aree della corteccia responsabili di specifiche funzioni. Nel 1929 fu inventato l'elettroencefalogramma EEG per monitorare l'attività elettrica durante la veglia e il sonno. Recentemente la risonanza magnetica funzionale sta contribuendo allo studio del pensiero, delle emozioni e, secondo alcuni, anche della coscienza.Ma annaspano nel buio!
Il cuore è la pompa che fa circolare il sangue dalla testa ai piedi. Mentre i Sumeri lo ritenevano la sede dell'intelletto e gli antichi Egizi il padrone del corpo sede della coscienza e della giustizia, da Galeno in poi il ruolo del cuore è stato sminuito ad un lavoro meccanico di pompaggio del sangue anche se di importanza vitale. Nel 1903 fu scoperto che il cuore emetteva una corrente elettrica che poteva essere registrata con l'elettrocardiogramma ECG. Il progresso ha affinato le tecniche per lo studio del cuore, ma poco è conosciuto sul suo campo elettro magnetico. In particolare il cuore genera una energia magnetica forte e potente rilevabile per un raggio di circa 3 metri, orientato con l'asse magnetico terrestre, di forma toroidale doppia, cioè al suo interno vi è un campo magnetico più piccolo. La potenza di questo campo è di circa 5000 volte superiore a quella generata dall'encefalo. Ma che cosa sia e a che cosa serve questo campo magnetico rimane un mistero.
Nel 1991. è stato introdotto il termine “cuore cerebrale” dal dott J. Andrew Armour che ha mostrato un complesso sistema nervoso composto da 40.000 neuroni nel cuore. Si ipotizza che questo sistema qualificato "piccolo cervello" abbia capacità pensanti collegata alla attività elettromagnetica.
L'Istituto HeartMath è dal 1980 leader nella ricerca della attività mentale del Cuore e, nel mare magnum delle neuroscienze moderne, rappresenta un faro nella nebbia. In mezzo a tanti scienziati che ricercano le funzioni cerebrali superiori nel profondo dei collegamenti elettrici, la presenza di due menti nell'uomo apre nuove ricerche ed ipotesi con interpretazioni ed applicazioni scientifiche filosofiche a tanti liberi pensatori.
In occidente il cuore è considerato il centro dell'amore solo dai poeti e dagli scrittori di romanzi, ma nelle antiche filosofie e religioni il cuore è il centro della vita spirituale. Il Taoismo, che nella interpretazione di Teodoro Brescia, è il residuo di una antica scienza perduta e non una arcaica visione filosofica, lo Spirito è il sesto elemento che compone l'esagramma. La medicina cinese ed in particolare l'agopuntura non sono la risultante di tentativi terapeutici durati millenni, ma una  scienza di una antica cultura scomparsa centrata su meridiani energetici del corpo. Tra i dodici organi del corpo umano la coppia Pericardio-Sanjiao non ha specifiche funzioni, ma rappresenta il controllo dell'energia e il suo flusso. I cinque elementi costituenti la materia, Acqua, Terra, Legno, Fuoco, Metalli, sono uniti dal legame energetico del sesto elemento lo Spirito con il quale completano l'esagramma. Mentre il Sanjiao regola il flusso energetico, il Pericardio non è considerato solo un rivestimento del cuore ma un elemento energetico spirituale. La scoperta dei neuroni lo rende un organo energetico, spirituale, pensante. La seconda mente dell'uomo starebbe effettivamente nel cuore.
Collegando queste ipotesi con quanto tramandato nelle Upanisad induiste in cui l'universo è l'insieme dei tre elementi Spirito, Mente e Materia, si può supporre che nell'uomo esista una mente sensitiva cerebrale e una mente spirituale cardiaca. La mente cerebrale elabora i dati provenienti dal mondo esterno materiale producendo i pensieri, mentre la mente cardiaca costituirebbe il collegamento tra la spiritualità cosmica e la mente cerebrale. In questo modo il cuore sarebbe la sede dell'amore universale e della coscienza individuale.
Il magnetismo e i neuroni cardiaci non sono argomenti inventati, ma realtà che di fatto aprono la strada a nuove ipotesi e a nuovi orizzonti. La relazione tra Materia e Spirito potrebbe cominciare ad essere definita. Le neuro-cardio scienze hanno davanti una strada affascinante per lo studio dei ruoli e dei collegamenti tra il cuore, la mente e lo spirito. Il percorso di ricerca è così individuat
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bibliografia

Jun 4, 2013

L'illusione

“Quanto ne vale la pena?”
“Di che cosa?”
“Di arrivare a 30 anni!”
La domanda non ha una risposta immediata. Bisogna spostare la domanda da un contesto specifico ad uno generale in modo che la risposta esuli da una interpretazione limitata personale, ma affronti la questione dell'esistenza dell'uomo.
La vita è un ciclo che inizia con la nascita e finisce con la morte. Trovarsi all'età di trentanni significa essere quasi al culmine della crescita fisica prima di iniziare la discesa.
La curva riflette la evoluzione biologica del corpo. La materia vivente è in una continua alternanza di crescita e di riduzione, di espansione e di riduzione e il corpo umano è la rappresentazione macroscopica della vita a livello cellulare.
Mentre il corpo è un modello standardizzato in cui dalla vita si passa alla morte, ben diverso è il modello a cui fa riferimento la mente. La crescita della attività mentale presenta un decorso autonomo indipendentemente dal ciclo biologico delle cellule cerebrali. Nella stessa persona convive il sistema biologico e quello mentale, interconnessi ma indipendenti per quanto riguarda il loro ciclo vitale. La diversità esistente tra corpo e mente fa si che il loro percorso possa seguire strade diverse.
L'attività mentale muta nel tempo ed è condizionata da due fattori: l'ambiente circostante e l'auto riflessione. La mente osserva e percepisce quello che succede e contemporaneamente elabora le azioni in base alla sua volontà. L'andamento del pensiero nel tempo è un continuo altalenarsi di periodi con ipo o iper attività che si avvicendano senza sosta indipendentemente dal corpo. Nella fare terminale della vita le fasi positive e negative si allungano e le onde corte late e strette della giovinezza si allungano e si ammorbidiscono nella vecchiaia.
Ma da dove origina la domanda “quanto ne vale la pena?”
Se le due entità mente e corpo coesistono e non possono esistere l'una senza l'altra, bisogna andare a ricercare l'origine della domanda nella esistenza dell'Universo. La materia (corpo) e la mente sono due elementi degli esseri viventi che traggono la loro energia dallo Spirito.
Lo spirito universale è l'energia che permette alla materia di assumere le sue forme e di dare origine agli esseri viventi mediante la produzione della mente. I due elementi del microcosmo dell'essere vivente si fondono con lo spirito in una triade che altro non è che l'universo nelle sue più disparate apparenze. (Veda). La mente e il corpo sono inscindibili e allo stesso tempo contrari come lo Yin e lo Yang, l'Uno e il Due che originano dal Tao e che danno origine alle 10.000 creature.
Ecco che allora comincia a intravedersi la risposta alla domanda “se vale la pena di vivere?” Noi si nasce non per nostra volontà, ma per un incessante ciclo di vita e di morte in cui lo spirito si manifesta attraverso un corpo e la mente. L'uomo ha il suo libero arbitrio ma è condizionato dal corpo e dall'ambiente in cui di sviluppa. La situazione è analoga a quella di qualsiasi essere vivente che nasce, vive e muore in una scatola. La gabbia può essere d'oro, di ferro o di spine e nulla può essere fatto per modificare le condizioni della nascita perché sono stabilite da altre volontà. Questa realtà non è percepita dall'uomo che con la mente elabora una realtà parallela a quella esistente e nella quale si immerge con i suoi pensieri e sogni. Quello che sembra all'uomo una via di fuga, una speranza, un obiettivo in realtà altro non è che una illusione, una visione alterata della realtà. Illudersi che la vita sia un sogno e utilizzare le proprie energie per modificare il corso della vita senza tenere conto della vera realtà dell'Universo comporta la sofferenza e la perdita di controllo. L'illusione significa demandare ad altri le proprie decisioni ed delegare alla propria mente la elaborazione di pensieri non basati sulla realtà.
La confusione che origina dalla domanda sull'esistenza è legata all'attaccamento che ogni essere nutre per tutto ciò che è piacevole ed amato. Anche qui la transitorietà della vita rende questo attaccamento un elemento di sofferenza in quanto più una persona si arrocca sull'attaccamento più la sua visione della realtà si altera e si distorce facendo cadere la mente nell'illusione. Voler vivere la vita come in un sogno e non rendersi conto che la causa della sofferenza è la non percezione della realtà, significa non sapere perché siamo nati. L'illusione e l'attaccamento sono due nemici della mente che nascono dentro la mente. Se si conoscono questi pericoli allora si può rispondere alla domanda se “vale la pena di esistere”: “certo!”. L'esistenza va vissuta tutta in piena libertà intellettuale senza i condizionamenti illusori adattandosi al mondo e pilotando la propria vita tra i flussi dell'Universo.
Grosseto 28 aprile 2013

Feb 26, 2013

L'ottuplice sentiero


Tutti noi sappiamo che quando siamo tranquilli si riesce a compiere ad elaborare azioni e progetti con maggiore capacità ed intelligenza. Al contrario quando la mente è offuscata da emozioni quali la rabbia o anche l'amore, il comportamento può rivelarsi sbagliato e controproducente.
Il buddismo insegna come mantenere stabile la calma e la tranquillità. Il buddismo non è, come tacciato da alcuni, un allontanamento dalla vita, anzi è un insegnamento che permette di sfruttare le potenzialità dell'intelligenza per vedere la realtà nella sua intima natura.
La capacità intellettiva è proprio di tutti gli umani, ma per poterla esercitare al meglio è necessario addestrare la mente alla focalizzazione della sua attività. I pensieri sono percepiti come una attività spontanea in un processo continuo sotto lo stimolo dei sensi. Giulio Cesare Giacobbe ha definito Buddha il primo psicologo della storia umana. Lo studio della mente è complesso e si è dovuto aspettare Freud, all'inizio del 1900, per gettare le basi scientifiche della moderna psichiatria. in India 2500 anni fa Buddha aveva già delineato la psiche dell'uomo e le differenti scuole buddiste hanno perfezionato l'analisi e la classificazione delle attività mentali. In Asia, è consuetudine di tutte le popolazioni il controllo della mente e, parafrasando Lou Marinoff , possiamo dire che Buddha è meglio del Prozac.
L'ottuplice sentiero è la quarta nobile verità in cui Buddha insegna il metodo pratico per vivere e sopravvivere nel mondo lontano dalla sofferenza psicologica. Il comportamento di una persona deve essere giusto e rifuggire le situazioni estreme. La "Via di mezzo" è una condotta di vita che evita gli eccessi e gli assolutismi con l'uso razionale della mente. Per essere equilibrati bisogna che pensieri, parole, gesti, azioni, sussistenza, sforzo, concentrazione e presenza mentale siano controllati continuamente. Impedire al cervello la elaborazione di un pensiero estremo genera un comportamento equilibrato. Sono otto attività che La mente reagisce alle situazioni ambientali ed elabora le suddette otto attività. Per sviluppare un comportamento equo, giusto, obiettivo e coscienzioso è necessaria la volontà del proprio Ego. La meditazione e la consapevolezza sono due stati mentali determinati nella attuazione della Via di mezzo.
Ognuno di noi costruisce con il comportamento la proria vita e tutti aspirano ad una vita sana senza la sofferenza delle passioni. Il controllo della mente e la consapevlezza della vita sono la chiave per vedere ciò che è giusto e sbagliato. In occidente si direbbe “ascolta la tua coscienza”, ma mentre gli scienziati sono alla ricerca della sua sede in Asia la Meditazione (Vipassana) permette di vivere in un mondo di pazzi, felici e contenti.