Feb 17, 2011

La Meditazione. DHARMA e DUKKA


Mons. Ven. Luang Phor Sanong Katapunno
Abate del Tempio Wat Sanghatan, Nonthaburi, Thailandia
Questa è la traduzione dall'inglese delle parole dell'Abate Sanong sul Dharma e la Meditazione come strumento di controllo della sofferenza. Sono necessari 15 minuti per leggere l'articolo. Per me è illuminante. Se qualcuno vuole aiutarmi a correggere la traduzione, appena torno in Italia, gli mando il testo originale.
IL MONDO E IL DHARMA
Il mondo è una cosa. Il DHARMA è un'altra cosa.
Il DHARMA globale è con il mondo. E' distribuito con il piacere e il dolore.
Quando la fortuna, gli onori, le lodi e la felicità appaiono, noi siamo contenti.
Quando la fortuna, gli onori, le lodi e la felicità diminuiscono, noi ci sentiamo tristi.
Quando questi otto aspetti mondani appaiono, dobbiamo essere equilibrati.
Se non riusciamo ad essere equilibrati, questo significa diventare terreni.
Ma se noi riusciamo essere equilibrati, a non essere contenti o tristi, questo è il DHARMA.
IL POTERE DELLA MENTE
La mente è difficile da maneggiare.
Unificarla non è facile.
Per esempio, se noi vogliamo portare la mente alle unghie (dita e piedi), è molto difficile farlo.
Perfino se si spendono tre mesi specificatamente a portare la mente alle unghie (dita e piedi), a Lei non piace stare lì.
Quando portiamo la mente ai capelli, Lei non sta lì.
La mente preferisce stare con gli altri esseri umani.
Quando si pensa ai capelli di un altro, noi lo possiamo ricordare.
Quando si pensa alla faccia di un altro, noi la possiamo ricordare.
Invece noi non possiamo vedere la nostra stessa faccia che è con noi.
E' buffo, non è così?
Noi possiamo vedere le cose che sono lontane.
Quando noi pensiamo ad amici che vivono nel mondo, noi possiamo vedere le loro facce immediatamente.
Perché è così facile?
Sembra una fantasia perché se contempliamo la nostra faccia, la mente si calma immediatamente.
Quando conosciamo la nostra mente, essa improvvisamente si tranquillizza.
Ma quando noi dimentichiamo di controllare la nostra mente, il "Dukkha"( sofferenza) arriva immediatamente.
Questa è la strada per eliminare il "Dukkha".
DUKKHA (LA SOFFERENZA DELLA VITA)
Gli esseri umani hanno in comune l’esperienza del Dukkha.
Tutti gli uomini sono ugualmente soggetti al Dukkha.
Se poniamo il nostro dito sul fuoco, questo è ugualmente caldo per chiunque, è ugualmente doloroso.
Sebbene il dolore sia comune a tutti, la sola differenza è sul come è sopportato.
Se un bambino mette il dito nel fuoco, piangerà insopportabilmente.
Ma se un adulto fa una simile cosa, Lui o Lei non gemerà così tanto, loro hanno una maggiore resistenza.
Sebbene sia lo stesso dolore del Dukkha, la sopportazione e il ricordo di quel Dukkha per un bambino e per un adulto sono differenti.
LA COMPAGNIA CON I MONACI
La compagnia dei monaci vizia gli esseri umani? non è buona?
Chiunque sta vicino ai Monaci vedrà ridotte le tendenze mondane, ma non quando starà con altri esseri umani.
In compagnia dei Monaci sono diminuite la tristezza come pure le insane emozioni.
Ma quando si è in compagnia degli esseri umani, il ricordo dei Monaci diminuisce.
Le cattive parole, i litigi, gli imbrogli divengono per gli esseri umani avidità e desiderio delle cose.
Quando uno sta con i Monaci, il desiderio è fare buone azioni (meriti), non griderà né userà brutte parole, né berrà alcool, non danzerà né andrà nei bar o nei pub.
Però quando uno è in compagnia degli esseri umani si perdono di vista gli esempi dei Monaci, cosa che non accade in loro compagnia.
CONTEMPLARE SE STESSI (LA PROPRIA VERA NATURA)
Il DHARMA (l'insegnamento di Bhudda) ci insegna come contemplare se stessi.
All'inizio Bhudda insegna a considerare semplicemente cinque oggetti:
Capelli della testa.
Pelle.
Peli del corpo.
Denti.
Unghie delle dita e dei piedi.
Unghie delle dita e dei piedi.
Denti.
Peli del corpo.
Pelle.
Capelli della testa.
Perché? Questo per comprendere che l'apparenza del nostro corpo è transitoria e costantemente mutevole.
Riflettete:
Capelli della testa. In futuro cambieranno colore da neri a bianchi. Se li abbandoniamo per lungo tempo diverranno sudici, sporchi, infine cadranno fino all'ultimo. Perciò dobbiamo considerare che i Capelli della testa sono “impermanenti”.
Peli del corpo. Sono distribuiti in tutto il corpo. Se li lasciamo crescere troppo lunghi diverranno sudici e si mischieranno al sudore del giorno. Perciò dobbiamo considerare che i Peli del corpo sono “impermanenti”.
Unghie (dita e piedi). Se non le tagliamo, le puliamo e le lasciamo troppo lunghe divengono sporche. Perciò dobbiamo considerare che le Unghie sono “impermanenti”.
Denti. Se non si lavano i denti nella nostra bocca e si lasciano trascurati per troppo tempo divengono scuri e sporchi. Infine si sciupano, causano dolore, divengono mobili e cadono. Perciò dobbiamo considerare che i Denti sono “impermanenti”.
Pelle. La nostra pelle cresce con il bere e il mangiare. Se non viene lavata per lungo tempo si macchia, si sporca e diviene grinzosa e malata. Perciò dobbiamo considerare che la Pelle è “impermalente”.
Perciò il DHARMA che deriva dalla lettura del Tipikata (testi sacri) è per il beneficio di tutta la gente, ma altresì deriva dalla contemplazione dei capelli dei peli, delle unghie, dei denti e della pelle. Noi analizziamo gli aspetti fisici ed astratti del corpo e della mente. Quelli fisici sono la terra, l'aria, il fuoco, l'acqua. Quelli astratti sono i pensieri, i meriti, la bontà e la cattiveria. Quando analizziamo i componenti più profondamente troviamo che non c’è la persona, non siamo noi, non ci sono loro.
Un giorno la persona che noi consideriamo come noi o loro cambierà. Se noi consideriamo questi cinque oggetti, noi dovremo considerare che diverremo vecchi, malati e moriremo. Noi dobbiamo meditare in modo da calmare la mente. Questo è il modo per comprendere il DHARMA, l'insegnamento di Bhudda.
LA MENTE UMANA E' RILUTTANTE A MORIRE
La mente umana è riluttante a morire.
La mente guida il ciclo della avidità, della rabbia, della delusione e loro sono riluttanti a morire. Solo il corpo muore.
La persona che è realmente morta è quella che conosce la verità del DHARMA, quei desideri sono distrutti e la persona è illuminata dalla verità del DHARMA.
LE SUPPOSIZIONI SULLA GENTE.
Le femmine si suppone essere femmine giusto come i maschi sono supposti di essere maschi. Gli esseri umani si suppone siano esseri umani.
Se non li classifichiamo, allora non ci sono femmine, maschi e esseri umani. C'è giusto la terra, l'aria, il fuoco e l'aria di cui gli esseri umani sono fatti.
Ma noi chiamiamo quegli esseri umani e supponiamo dalla loro forma esteriore che siano femmine o maschi. In cima a questo noi creiamo una ulteriore supposizione dando loro dei nomi. Poi quando qualcono dice che il nostro nome è buono noi siamo contenti e lo vogliamo mantenere. Ma se qualcuno dice che il nostro nome non è buono accade che ci sentiamo infelici. E’ così che si diventa attaccati alle nostre supposizioni. Questo attaccamento inizia nel momento della nascita, quando i nostri genitori ci danno queste supposizioni.
In realtà noi guardiamo ad in essere umano quando questo è nessuno. Se cerchiamo un reale essere umano finiamo per vedere un regno fatto di credenze. Questo corpo fatto di carne, pelle, unghie, capelli della testa, peli del corpo, ossa, tendini, sangue, pus, muco e saliva è semplicemente fatto dai quattro elementi: terra, aria, fuoco e acqua. Quando si cerca un essere umano non lo possiamo trovare. Non c'è femmina o maschio che non sia una supposizione. Non è così?
Quando si vede uno scheletro pensile, non è né una femmina né un maschio. Se si toglie il corpo, possiamo definire con precisione se è una femmina o un maschio? Se noi mettiamo da parte le nostre supposizioni e guardiamo questi aspetti alla luce del DHARMA vediamo che non c'è essere umano, non c'è femmina, non c'è maschio. Non c'è una persona avida, rabbiosa, o stupida.
La meditazione è la base per la tranquillità e la saggezza. Con la meditazione noi possiamo sviluppare la concentrazione e vedere che questo è un mondo illusorio.
IL PICCOLO CUORE
Il nostro minuscolo cuore soffre moltissimo.
Questo minuscolo cuore quando soffre, soffre mortalmente.
Niente può consolarlo.
Quando è caldo è più caldo delle fiamme.
Quando sente dolore, é più triste di qualsiasi cosa, niente può essere paragonato.
Noi dobbiamo prepararci.
Preparare il nostro cuore ad essere equilibrato.
Preparare il nostro cuore ad essere calmo.
Così che qualsiasi incidente possa accadere alla nostra famiglia, la vita non ci farà soffrire.
DOLORE UMANO
Il dolore del corpo non ci deve condurre al dolore della mente.
La malattia fisica non deve portare alla malattia della mente.
Sia il dolore del corpo che quello della mente possono essere grandi.
Se abbiamo dolore fisico, noi non dobbiamo creare il dolore mentale.
Se abbiamo una malattia fisica, noi non dobbiamo creare una malattia mentale.
Quando la mente di una persona diviene malata, presto anche il corpo diventerà malato.
Colui che è malato solo fisicamente può essere curato, a meno che anche la sua mente sia malata.
Per questo Uno deve proteggere la propria mente dal divenire malata.
USARE LA CONCENTRAZIONE SUL RESPIRO PER TROVARE LA TRANQUILLITA'
Lo studio del Bhuddismo è lo studio di se stessi perché nei discorsi di Bhudda si trova l'insegnamento del cuore.
Nel passato, il Bodhisatta (colui che aspira a diventare un Bhudda) ebbe molte vite che dedicò al pensiero. Ma Lui fu incapace a trovare il DHARMA, incapace a trovare il Paradiso, a trovare il Nirvana. Ma quando infine sviluppò una mente piena di pace, lui trovò la saggezza e la meditazione e raggiunse il Nirvana,
Inizialmente il Bodhisatta non praticò la concentrazione sul respiro. Ma quando sedette sotto l'albero del Bodhi Lui contemplò il suo respiro chiedendo: Come fa uno a espirare? Come fa uno ad inspirare? Il respiro è corto? Il respiro è lungo? E' ruvido? E' liscio? E attraverso ciò Lui trovò il vuoto. Lui trovò la luce. Lui trovò la saggezza.
Questa è la strada che permise al Bhudda di trovare il DHARMA. Lui lo scoprì attraverso la concentrazione sul respiro.
IL MASSIMO DEL MERITO
La meditazione è il massimo del merito, delle buone azioni.
Se noi guardiamo ai meriti nel mondo terreno, noi troveremo solo avidità, rabbia, odio e delusione. Siamo circondati da calamità e uno non può focalizzare la propria mente su tutto. Ma quando uno fa la meditazione, la mente sarà calma.
L'odio, l'avidità e tutto ciò che è collegato al desiderio di vendetta sarà tagliato fuori e abbandonato. La mente diverrà più felice. La mente che è abituata alle emozioni, piene di paura e preoccupazioni, gradualmente abbandonerà queste cose.
Più uno medita, maggiori saranno i meriti che accumula. Questo è il cuore del Bhuddismo.
CONDIZIONARE SE STESSI
Il DHARMA è l'insegnamento di Bhudda. Lui insegna come usarlo per vedere se stessi allo specchio. Lui non ci insegna come correggere gli altri.
Giorno o notte, non importa se questo anno o il prossimo, non si deve guardare se stessi per correggere gli altri. Il sole e la luna sono sempre gli stessi. Non possono giudicare le parole di qualcuno per definirlo buono o cattivo. Siamo solo noi stessi e la nostra mente che necessita di essere corretta. Abbiamo bisogno di condizionare noi stessi per fare il bene, eliminare il male e portare la bontà sopra il Dukkha per essere lasciati in pace.
LA SOFFERENZA UMANA (DUKKHA)
Se noi pensiamo con una mente non allenata, noi svilupperemo sia buoni che cattivi pensieri. Ci piacerebbe pensare solo cose buone ma non possiamo controllare la nostra mente. I pensieri cattivi arrivano e noi cominciamo a soffrire. All'inizio noi crediamo che un pensiero sia buono, ma quando lo mettiamo in pratica, lui diventa un pensiero cattivo e causa il Dukkha.
I nostri pensieri non possono essere fermati al loro sorgere. Da dove vengono, non è chiaro ma a causa dell'accumulo dei pensieri cattivi la mente viene sopraffatta. Preoccupazioni e ansietà crescono, non possono essere eliminate e appesantiscono la mente.
Questo perché a noi manca la capacità di ignorare i pensieri. Noi pensiamo che si dovrebbe pensare solo alle idee che portano felicità e non a quelle cattive. Ma questo non è possibile. I pensieri cattivi arrivano, poi aumentano e divengono la routine. Questa è sicuramente la sorgente del Dukkha. Noi non possiamo controllare i nostri pensieri. Noi possiamo provare a distrarre noi stessi cercando amici per socializzare, andare a ballare o impegnarsi in altre forme di divertimento, ma quando si ritorna a casa i nostri pensieri ritornano a noi e così pure il Dukkha.
Niente sembra aiutarci a fermare il nostro Dukkha mentale, l'ansietà e le preoccupazioni. Così noi andiamo in un Tempio cercando una strada per rimediare alla situazione. Si cerca un rifugio. Si torna alla religione sperando di trovare il rimedio al nostro Dukkha.
Come risultato, cominciamo a pensare buoni pensieri e a eseguire azioni gentili e generose verso coloro che sono in difficoltà. Nel donare agli altri si vede che indietro ritorna la felicità. Noi diamo agli altri liberamente senza attaccamento cose che amiamo e gli altri traggono beneficio dai nostri doni. Siamo felici quando facciano questi doni agli altri. Siamo felici della nostra disponibilità a lasciare andare la nostra ricchezza.
Questo è il modo per sviluppare la moralità, Ciò porta bontà alle nostre parole e fatti. Nel passato quando si agiva senza moralità, si parlava aspramente e si agiva in modo improprio mentre si era ubriachi o per il cattivo comportamento. Non si era così buoni.
Ma come si praticano i precetti, siamo capaci di condizionare il nostro corpo e le parole in modo da essere ordinati e calmi. Quando siamo calmi e in pace ci si sente felici. Giusto come ci si sente calmi in questo momento, ma se uno si alza e si allontana, starnutisce, tossisce o parla, allora quella calma è infranta e la felicità scompare. Senza un sistema ordinato della vita non c'è tranquillità e ciò significa niente felicità.
La moralità è come quando molte persone sono sedute insieme in modo ordinato: come migliaia di persone sedute in un Tempio, l’una vicino all’altra, senza fare alcun rumore. Questa è la moralità.
La meditazione (Samadhi) è la concentrazione. Concentrazione su che cosa? Concentrazione sul Bhudda, sul Suo insegnamento e sul pensiero buddista ((Sangha). La concentrazione porta alla calma che riduce le distrazioni e i capovolgimenti della vita. Per esempio, sconvolgimenti per inganni, delusioni, insuccessi negli affari, paura di perdere denaro, infelicità per la nostra famiglia e i vicini, ansietà per attività inesperte effettuate nel passato o per futuri eventi che non arrivano.
La meditazione ci sbarazzerà di queste ansietà. La meditazione ci sbarazzerà da simili emozioni. Quando pensiamo a qualche cosa che non possiamo lasciare andare, che ci rende tristi, contenti o ansiosi, immediatamente dobbiamo fare la meditazione.
Con la meditazione la mente comincerà ad essere felice. La meditazione lavora a meraviglia in questo modo. Così si cura il Dukkha della mente.
Il primo livello di concentrazione è la meditazione momentanea. In questo stato la mente è calma e libera dai pensieri che causano il Dukkha di volta in volta. Ma se noi raggiungiamo il secondo livello di meditazione prolungata possiamo mantenere la calma per periodi lunghi. Anche se i pensieri ritornano, questi hanno meno forza. La mente sta più calma di prima. Con la meditazione prolungata si raggiunge la saggezza e la comprensione. Questa è la migliore strada per coltivare la pace della mente. Se continuiamo la concentrazione arriviamo alla meditazione profonda. A questo livello la mente è immobile. I pensieri non disturbano la sua calma e il suo stato di pace. Nessuna calamità entra nella meditazione profonda.
Perciò la meditazione è la strada per abbandonare il proprio Dukkha. Non vi è alcun metodo migliore per controllare i nostri pensieri se non attraverso l'allenamento alla calma della mente con la meditazione.
Il DHARMA di Bhudda è la strada per eliminare la sofferenza (Dukkha) nella mente di ciascuno e di tutti noi. Ognuno lo può fare.
Né per il proprio, né per l'amore di un'altro
si dovrebbe compiere qualcosa di sbagliato.
Né per ingiusti motivi si dovrebbe desiderare
figli, ricchezza, potere o successo personale.
Lui dovrebbe essere virtuoso, saggio e giusto.
Uno dovrebbe recitare centinaia di preghiere
comprendere lavori inutili
meglio è la singola parola del DHARMA
che, appena ascoltata, rende pacifici.
Lì non c'era e mai ci sarà
né ora potrà essere trovata
uno persona che è completamente in colpa
o che è completamente lodato.
Presto, Aimè! Questo corpo giacerà
sulla terra, immobile
privo di coscienza
piatto come un inutile tronco.
(DHARMApada)