Il Questore di Roma dopo gli ultimi morti ammazzati sulla strada ha affermato: “le vecchie generazioni quando leticavano si confrontavano con i cazzotti, adesso le nuove generazioni per strada usano il coltello o la pistola”. Un futile motivo innesca un litigio che diviene la scintilla per sfogare la rabbia e uccidere un altro solo per il fatto di non condividerne le idee e le azioni. Pochi mesi fa lo stesso Fiorello lanciò un messaggio televisivo ai giovani invitandoli ad andare in discoteca per divertirsi e non per leticare. Le nuove generazioni sono cresciute in una atmosfera antireligiosa giustificata dagli abusi del clero e dal desiderio della autodeterminazione. La voglia sfrenata di sentirsi liberi ha rinnegato i dogmi e i tabù di una società borghese, ma la contropartita ha determinato il rifiuto dei valori cristiani e la perdita dei valori morali. L'etica su cui si basava la società in pochi decenni, è stata sostituita dal “nulla” proposto dal consumismo e dal desiderio di “emergere”. Così il rispetto della persona, il valore della libertà, la razionalità del pensiero sono passati in secondo ordine rispetto alle pulsioni delle emozioni. L'irruenza emotiva, senza un insegnamento etico iniziato in tenera età, diviene una forza incontrollabile che sfocia in azioni violente dalle conseguenze imprevedibili. L'etica è difficile da comprendere; è un ramo della filosofia che studia i fondamenti razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati. Ancora più eclatante il fatto che nelle generazioni che frequentano le scuole superiori sono sconosciuti i comandamenti fondanti della convivenza civile: non uccidere, non rubare, non desiderare la donna e la roba degli altri. I 10 comandamenti giudaico-cristiani e anche i più semplici precetti delle religioni asiatiche sono sconosciuti nella loro importanza di imperativi assoluti della società civile. La morale è considerata superata nelle idee riformiste e progressiste con il risultato che il coltello e la pistola hanno preso il posto del pugno e del ceffone.
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